lunedì 5 marzo 2012

RIORIENTAMENTO


Da due anni intorno a febbraio si sente nelle scuole questo inquietante termine: RIORIENTAMENTO.

Ma che cos'è?

Si tratta di un procedimento che si è inventata la pubblica amministrazione per risparmiare sulla pelle del cittadino.

Il termine è pressochè oscuro, a intuito si potrebbe capire di che si tratta.

Si attua appena i giovani tredicenni di terza media hanno terminato le iscrizioni alla scuola superiore. Nei mesi precedenti sono stati impegnati nelle operazioni di orientamento ( test attitudinali, visita alle scuole superiori, conferenze con esperti, discussioni con mamma papà parenti amici...) e poi finamente la scelta: vado a fare il liceo, l'itcg, il professionale...
..e le famiglie tirano un sospiro di sollievo..."speriamo sia la scelta giusta" ...

Gli ignari non sanno che la scure della pubblica amministrazione è pronta a stroncare sul nascere le aspirazioni e i sogni dei giovani virgulti.

Con machiavellici conteggi assegnano alle scuole meno classi di quelle che servirebbero, stipano bene gli studenti in classi pollaio di 30 studenti...il resto della divisione diviso 30 si arrangi!!!

Se una scuola ha 98 alunni iscritti , 90 possono restare e i restanti 8 cerchino posto altrove...
Il conteggio è molto più complicato: gli interessati si leggano l'assurda normativa ( http://www.istruzione.lombardia.it/protlo1545_11/ ) ma gli studenti 'cacciati' (anzi, no, riorientati) ci sono lo stesso.

A me pare che la divisione si potrebbe fare anche 98 : 4 = 24 col resto di 2 : sezione A 24 , sezione B 24, sezione C 25, sezione D 25 e senza riorientare nessuno. Logico no?
Eppure la logica è un'altra: stipare i nostri ragazzi come sardine, infischiandosene di aspirazioni, attitudini, libertà di scelta.

SE ANCHE LA TUA SCUOLA HA UN PROBLEMA SIMILE A QUELLO DESCRITTO, POSTA QUI LA TUA ESPERIENZA.

SE SEI UN RIORIENTATO RACCONTALO QUI!!!

1 commento:

  1. Buon giorno a tutti!
    Sono un'insegnante dell'I.S.I.S. "Romegialli" di Morbegno dove, non più tardi di ieri, ho presentato la scuola ad un alunno di III media che è stato "cacciato"(questa è l'espressione che ha utilizzato) dal "Marco Polo" di Colico. Mi ha fatto riflettere che un ragazzo di 13 anni si senta cacciare e negare di intraprendere un percorso di studi da lui desiderato.
    Sono anche la mamma di un bambino che a settembre iniziarà la primaria "Giulio Spini" (ex "Ambrosetti") di Morbegno. Come genitori abbiamo scelto per nostro figlio il percorso a tempo lungo (settimana corta) basandoci sull'esperienza positiva del fratello maggiore e perchè il bambino sia in un ambiente protetto e positivo quando noi siamo a lavoro. Purtroppo i bambini iscritti al tempo lungo sono "troppi" per costituire un'unica classe e "troppo pochi" perchè vengano concesse due prime. Per ora siamo in attesa di sapere come si muoverà l'Ufficio Scolastico Provinciale per sapere quale sarà il futuro dei nostri bambini.
    Diritto-dovere allo studio: una frase scritta distrattamente sulla Costituzione Italiana?
    Grazie dell'attenzione, Francesca

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